Madflyhalf's Blog



NE TRAVAILLEZ JAMAIS

Living is easy with eyes closed
Misunderstanding all you see

Di fronte alle avversità della vita, chi ne sa di calcio dice "la palla è rotonda". Chi ne sa di rugby s’incazza!



Uno che non ride mai, non è una persona seria
Fryderyk Chopin

Thursday, April 27, 2006

CRONACHE LONDINESI

* Questo post è presente anche sul mio altro blog (vedi link a fianco!)

NON AVRO' VISTO LA REGINA IN MUTANDE, MA MI SONO DIVERTITO!


Partiti da Forlì, aeroporto grande come casa mia, alle 10 e arrivati a Stansted alle 11 (ora di là) riusciamo a prendere un efficentissimo pullmann che ci porta in centro, in 1h e 40.
Piove.
Con non poche difficoltà troviamo l’hotel (difficoltà nel trovare l’entrata) e notiamo felicemente che si trova esattamente sopra un Irish Pub, grande, bello e affollato.
Usciamo immediatamente per un giretto (sono le 14), per fortuna non piove più, e decidiamo per Camden Town!
Primo impatto con la metropolitana Londinese.
Una mappa può farvi capire meglio di cosa sto parlando:

Bene, in un qualche modo riusciamo a fare i biglietti giornalieri, andiamo verso i deliranti tunnell che portano alla linea prescelta.
Ora le linee della Tube sono differenziate da un colore e ovviamente, dal loro nome, tuttavia, il colore rappresenta la temperatura presente nei vari tunnell di collegamento:
si va dai 39 gradi e clima subequatoriale del Rosso della District ai -19 della Blu Piccadilly, passando per il Nero (aria viziata, praticamente irrespirabile), il Grigio (Milano viale Certosa), Giallo (caldo secco, sahariano) ecc... Il resto sono tutti ibridi, lascio a voi le ipotesi della linea Marrone e di quella Viola.
Tra fiumi di gente frettolosa, arriva il Treno a velocità spropositata e... rimango chiuso a metà della porta. Soccorso da un signore inglese, me la cavo con qualche graffio.
Arrivati a Camden, la via Zamboni di Londra, passano ben 3 minuti prima che ci chiedano del fumo (i cartelli in uscita della metro, come un monito, indicavano 65 arresti per droga negli ultimi 3 mesi).
Mercatino spettacolare, metallari ovunque, magliette fighissime, non più di un’ora e mezza sennò scoppio.
Torniamo verso il centro, girettino a piccadilly, madonne perché la Colonna di Nelson in Trafalgar è in restauro, giù verso il Grande Ben e si rientra sfatti in albergo.
Non abbiamo nemmeno la forza di farci la doccia, alle 20 o quasi ci addormentiamo e ci svegliamo alle 9 del giorno dopo.

Giusto per andare alla Torre di Londra!
Ci succhiano 2 litri del nostro sangue per entrare, alla modica cifra di 15£ a cranio, cartelli recanti la scritta "Attenzione ai corvi, possono beccare" seminati ovunque non avvertono invece di un altro pericolo che concerne i "simpatici uccellini", se gli dai da mangiare non si schiodano più. Ne ho visti alcuni sequestrare il figlio di una signora che aveva dato loro un pezzo di hotdog caduto per terra.
Bella, la Torre, ti fanno pure vedere il posto dove fu giustiziata Anna Bolena e un altro fracco di gente... effettivamente un po’ macabra la cosa...
Bello pure il Tower Brigde, peccato non averlo visto in azione.
Usciamo e ci ritroviamo nella City, con la sensazione di essere pesci fuor d’acqua: era l’ora di pranzo e fiumi di gente in giacca e cravatta si riversavano dagli uffici nelle strade e nei vari fast food, gente che va di corsa, gente che mangia di corsa, gente che corre di corsa...
Mangiamo, British Museum, enorme e forse un po’ troppo dispersivo, facciamo un giretto per Oxfor St, poi, sotto un timidissimo sole, prendiamo la Tube in direzione di...
Abbey Road. Fondamentalmente sono andato a Londra solo per attraversare quel passaggio pedonale.
Tornati in albergo doccia e usciamo. Giretto per Leicester square, Soho, qualche pub e finiamo nel pub sotto il nostro hotel, dove c’è serata karaoke: tra invasati e strangolatori di polli, consumiamo un paio di birre e distrutti torniamo in albergo.

Il giorno dopo veniamo svegliati dalla donna delle pulizie che mi fulmina quando le chiedo almeno mezzora per prepararci (voglio dire, erano le 8e45!!).
La fatica comincia a farsi sentire subito, male ai piedi e alle gambe, ma ignoriamo il tutto e andiamo verso la National Gallery, anch’essa enorme e vista di corsa, con un particolare: mi fermo davanti a un quadro di Tiziano pensando... "Questo l’ho già visto... ...possibile che sia... nooo??!!"
Già, "Bacco e Arianna", o, in versione musicale "God Shuffled His Feet", Crash Test Dummies, 1993"!!



oppure:



Un po’ di Shopping dopo aver mangiato e si torna in pista per la Tate gallery, dalla quale mi aspettavo di più.
Pomeriggio tappa forzata da Harrods.
Uno dei miei miti, Pasolini, si rivolterebbe nella tomba vedendo il consumismo smodato, al quale però non ho ceduto, in quel del centro commerciale.
Entriamo e l’impatto è di un altro mondo: sembra di essere in una discoteca, in ogni piano, una musica diversa.
Piano terra: gioiellerie, pelletterie, profumerie, musica classica, Vivaldi e Brahams la fanno da padrona.
Al 5° piano, articoli sportivi, musica rock moderna eccezion fatta del reparto "sportivo di lusso" dove passano gli Oldies...
Zona palestra musica disco da truzzi.
Piani intermedi?
Reparto hi-fi non è omogenea, qualche apparecchio emetter metal, altri musica minimalista, altri pop.
Ai Giocattoli ci sono le canzoni popolari inglesi e irlandesi.
Abbigliamento ragazze... onda Spice Girls!
Discorso a parte il reparto pianoforti, lì la musica uno se la fa da se e ho constatato che il suono e la tastiera degli Yamaha continuano a non piacermi. Questione di Gusti!
Indeciso se comprare un Ferro 7 a 700£ o un paio di scarpe a 600, ne esco a mani vuote, con la tentazione per una maglia dei London Irish, veramente spettacolare, ma evitata.
Giretto finale per Carnaby Street e un’altra tentazione per un altro paio di t-shirt fighissime, ma tentazione è rimasta.
La sera di nuovo fuori per pub, Soho, KFC, gente, casino e una barista veramente splendida scoperta nel solito Irish che i giorni prima non s’era vista!!
Torno in carreggiata con 2 birre, poi crollo.

Ultimo giorno e... ovviamente splende il sole!
Fatti i bagagli, svegliati dalla solita donna delle pulizie voliamo a Green Park, colazione poi venute le 11 e mezza scendiamo a Buckingham e guardiamo il cambio della guardia. Sotto un magnifico sole caldo.
L’allegra comitiva di militari, fotografata da 5000 persone abbarbicate su cancelli, credo che avrebbe voluto farci fuori tutti.
A voi vi piacerebbe avere qualcuno che vi applaude perché avete fatto il vostro lavoro?
"Capo, ho appena fatto firmare il contratto al nostro maggior cliente" ed ecco che le pareti del tuo ufficio si abbattono improvvisamente e una folla ululante batte le mani e ti proclama "idolo del giorno".
Proprio non va bene.
Sono rimasto colpito dall’allegra banda che seguiva i militari al cambio, dopo una colonna sonora da marcia militare, carina e un po’ somigliante alla "Marcia Imperiale" di John Williams in Guerre Stellari, ha intonato What a wonderful world, un altro paio di standard jazz e l’immancabile canzone dei Beatles: per l’occasione Michelle
Facciamo venire le 3e30, poi di nuovo verso l’aeroporto, viaggio in aereo passato di fianco al Fenonmeno Romagnolo il classico "ho-fatto-tutto-quello-che-c’è-da-fare-al-mondo-e-anche-di-più", ma per fortuna sano e salvo, alle 00e10 sono a casa. Bologna, Italy.

Ora, le cose che saltano all’occhio frequentando la capitale Inglese.

1) A Londra ci sono i piccioni più grassi del mondo. Il peso medio si aggira intorno a 7,84 kg, danno la caccia ai gatti e li riconosci perché da McDonald ordinano un Bacon Double Cheesburger (o per dirla alla Pulp Fiction, un quarto di libbra con formaggio) senza cocacola, ma è difficile che mangino da McDonald, preferiscono Burger King, lì i panini sono molto più grandi. Non volano, non se lo possono permettere e non ne sono in grado, vagano per la città come giganteschi pinguini grigi. Non mi sorprende che squadre di falconieri smollino i rapaci (che devono essere minimo dei condor delle Ande) a Trafalgar per dargli un po’ la caccia.

2) La gente a Londra HA FRETTA. Se occupi il lato destro delle scale mobili della Tube ti investono, ti scaraventano giù nel vuoto e ti insultano pesantemente.

3) L’efficienza dei trasporti pubblici è veramente eccezionale, autisti di pullman avvisati in tempo reale dalla centrale riguardo a incidenti e strade chiuse. Ve lo immaginate in Italia? No.

4) Londinesi alquanto carine fino ai 24 anni. Oltre peggiorano a vista d’occhio, giorno dopo giorno.

5) Hanno veramente altri interessi e altre tradizioni che qui riterremmo antiquate e polverose. Tuttavia alcune sono sicuramente sono molto più elevate delle nostre, figlie di cellular-mania, tv-grande-fattoria-isola-delle-talpe-fratello-farm-music-mania, calcio-mania ecc...
Altre invece sono davvero strane.


Ovviamente anche a Londra la presenza del Bomber era nell'aria:
Il Bomber ha preso tutte le linee della metropolitana di Londra. Contemporaneamente!


Paese che vai, usanze che trovi...
Saluti!


IN THE DAYS OF THE CAVEMAN - Crash Test Dummies

When you go on camping trips you’re stuck right out in nature
Foraging the forests like a primate
Using sharpened tools instead of hotplates

Your thumb and forefinger supposed to show you’re not a wild beast
You can hear their noises at night time
They don’t have to keep a certain bedtime

See in the shapes of my body
Leftover parts from apes and monkeys

Sometimes when I lie awake I hear the rainfall on my tent fly
I think of all the insects that are sleeping
And wonder if the animals are dreaming

See in the shapes of my body
Leftover parts from apes and monkeys

In the days of the caveman and mammoths and glaciers
Bugs and trees were your food then no pyjamas or doctors

And when I finally get to sleep, I dream in technicolor
I see creatures come back from the Ice Age
Alive and being fed inside a zoo cage

2 Comments:

At 2:22 p.m., Anonymous Anonymous said...

bravo Cane! proprio un bel rissunto... mi sembrava di essere la con te, anche se sono convinto che hai mentito sul numero delle birre...
Momo

 
At 2:40 p.m., Blogger Madflyhalf said...

Giuro, non di più, ero ovinicamente a cavallo (capito?) ogni sera.

 

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